Il passaggio di testimone resta un tabù

Plus24 Il Sole24 Ore | 12 dicembre 2020

In Italia il tema del passaggio generazionale è ancora un tabù solo il 17% lo ha risolto.

Mediamente più sensibili le donne, gli over 75, chi risiede al nord, i più istruiti e i più abbienti.

Il passaggio generazionale si affronta prevalentemente con il testamento (olografo o pubblico), scarsa conoscenza e uso di patti di famiglia, trust e fiduciarie.

Notaio e commercialista sono i principali referenti in crescita il ruolo del CF/PB.

I motivi per i quali non si affronta il tema passaggio generazionale sono la mancanza di un referente, la rimozione del problema e la scarsa conoscenza.

Gli imprenditori italiani sono più sensibili ma solo il 55% di loro ha risolto il tema.

Per gli imprenditori il ruolo del commercialista è centrale sia in assoluto che in tandem con il CF con cui condivide il primato della soddisfazione. 

La pandemia ha contribuito a rendere più attuale il tema del passaggio generazionale, della successione e soprattutto quello della continuità aziendale. 

Infatti rispetto a prima della pandemia è aumentato del 17% tra gli italiani il senso di vulnerabilità ovverossia la paura di non riuscire a preservare e a trasferire ai propri eredi il patrimonio costruito in anni di lavoro. Tra gli imprenditori il dato è addirittura del 29%. Questo dato si spiega sia con l’età media degli imprenditori in Italia (68 anni), sia con il fatto che la maggior parte del tessuto imprenditoriale è costituito da aziende famigliari dove l’attività dell’impresa ruota intorno alla figura dell’imprenditore spesso difficilmente sostituibile.

A ciò si aggiunga che molti imprenditori hanno dovuto subire un’interruzione delle attività e un conseguente calo del fatturato della propria azienda. 

In realtà la pandemia non ha fatto altro che mettere più in luce un tema che da sempre caratterizza l’imprenditoria italiana, dove solo il 30% delle imprese familiari sopravvive al suo fondatore, e appena il 13% giunge alla terza generazione. 

L’aumentata sensibilità sul tema della continuità aziendale – tema cruciale per le imprese italiane e per il loro indotto – è quindi un’opportunità da non lasciarsi sfuggire prima che tutto torni che prima e che gli imprenditori tornino a sentirsi di nuovamente immortali come le loro aziende.   

Il tema è dunque centrale anche per il valore sociale che ha l’impresa in Italia in termini di indotto e di ricadute occupazionali.   

Nicola Ronchetti