ITALIANI E OBBLIGAZIONI È ANCORA AMORE?

Investire | Novembre 2021

Gli italiani hanno una passione per la liquidità, tanto che nel 2022 se non cambiamo rotta arriveremo ad avere 2.000 miliardi parcheggiati sui conti correnti. Solo il 25% dei nostri compatrioti si fida ad investire il proprio denaro incurante dell’effetto inflattivo che ne sta erodendo il valore reale.

La seconda passione degli italiani sono le obbligazioni (antico retaggio dei BOT?). Tra gli investitori italiani il rapporto tra investimenti in obbligazioni e in azioni fino a qualche anno fa era 80%-20%.

Il crollo dei tassi ha spinto, più che in passato, gli italiani a cercare rendimenti negli investimenti azionari tanto che oggi il rapporto obbligazioni/azioni Nel portafoglio medio dell’investitore italiano è 70%-30%.

Ben lontano però da quello degli investitori anglosassoni che è mediamente più equilibrato o addirittura, come nel caso degli investitori statunitensi, nettamente sbilanciato a favore degli investimenti azionari.

Perché le obbligazioni piacciono tanto agli italiani?

Il primo motivo è che chi emette obbligazioni si impegna a corrispondere ai suoi sottoscrittori degli interessi tramite pagamenti fissi e periodici, e agli italiani la certezza della cedola piace tantissimo.

Il secondo motivo è che, per chi sa aspettare, e su questo gli italiani non sono i più virtuosi, vi è la maggior certezza del rimborso del capitale.

In sintesi la prevedibilità dei flussi di interesse, la certezza del rimborso del capitale investito se portato a scadenza e, di norma, una volatilità minore delle azioni, fanno delle obbligazioni una classe di investimento ideale per preservare il capitale.   

Ma investire in obbligazioni significa anche far fronte al rischio tasso, ossia quello legato alle oscillazioni del mercato. Il rischio tasso è determinato generalmente da una mutata percezione dell’affidabilità della società o dello Stato che ha emesso il titolo. A seconda che il rating cresca o diminuisca, si ha una discesa o un aumento del tasso.

Una variazione del tasso applicato all’obbligazione ha dirette conseguenze sul valore del titolo. E questo accade anche quando l’oscillazione interessa l’intero settore obbligazionario.

Un aumento dei tassi nell’obbligazionario permette di reperire sul mercato titoli a condizioni migliori di quelli acquistati in precedenza. E in questo caso può essere conveniente procedere alla vendita prima della scadenza, per acquistare nuove obbligazioni a condizioni migliori.

A patto però di accontentarsi di vendere le obbligazioni in portafoglio (che pagano interessi minori) ad un prezzo più basso.

Operazioni da affidare alle mani esperte di un consulente finanziario di fiducia, se non si vuole rimanere con un pugno di mosche.

Nicola Ronchetti