PROTEZIONE E CONSULENZA FINANZIARIA

Wall Street Italia | Marzo 2023

Gli italiani amano la vita più di altri abitanti del pianeta: in Italia abbiamo il 75% di tutti i beni artistici esistenti al mondo, e un’aspettativa media di vita alla nascita di 85 anni, siamo il quarto paese dell’OCSE per longevità.

Gli italiani, o meglio la maggior parte di loro, è però afflitta dalla sindrome di Peter Pan che consiste nel vivere un’eterna fanciullezza, rifiutandosi di crescere, di assumersi responsabilità e di fare delle scelte.

Gli italiani non amano il rischio, eppure in Italia non ci assicuriamo e ci proteggiamo di fronte ai sinistri più ricorrenti e inevitabili, salute, vita e perdita dell’autosufficienza.

In Italia si spendono ogni anno 15 miliardi di Euro, di cui 9 miliardi per l’assunzione di badanti e 5 miliardi per il pagamento di rette di degenza in strutture di ricovero.

Solo il 20% degli italiani ha pensato alla propria successione e quindi a salvaguardare il proprio patrimonio per i propri eredi contro il 50% della media europea.

Di questi solo il 5% lo ha affrontato praticamente e solo il 2% ha ricevuto una proposta da un professionista, consulente finanziario, bancario, assicuratore o notaio che sia.

In termini di coperture assicurative siamo il paese meno virtuoso: l’80% delle famiglie italiane è proprietario della casa in cui vive (il 28,0% pure di altri immobili) e solo il 25% ha un’assicurazione sullo scoppio, l’incendio o l’allagamento dell’immobile.

Ancora peggio se pensiamo alle coperture assicurative per infortuni con solo il 14% dei nostri compatrioti adeguatamente protetto, sulla vita scendiamo al 13%, sulla responsabilità civile (polizze del costo di poche decine di Euro) l’11% e sulle spese mediche il 4%.

In un mercato come quello della protezione dove a guidare è l’offerta, certamente qualche riflessione e forse un esame di coscienza le compagnie di assicurazione e gli assicuratori dovrebbero farla.

Tra le barriere ad assicurarsi vi è infatti per oltre un terzo degli italiani la mancanza di fiducia e la certezza che al momento del sinistro la compagnia farà di tutto per non liquidare il danno o liquidarlo parzialmente (34%).

A ciò si aggiunga una scarsa proattività dell’offerta, più orientata alla vendita di un prodotto (74%) che a focalizzarsi sui progetti di vita dell’individuo e della sua famiglia (12%).

Tanto quanto è intuitivo costruire una casa partendo dalle fondamenta quanto dovrebbe essere altrettanto naturale che un buon consulente finanziario parta da una verifica delle coperture assicurative del proprio cliente prima di proporre un investimento.

Se consideriamo che chi tiene il denaro in liquidità lo fa essenzialmente per poter fronteggiare situazioni di emergenza, disinnescare il rischio con una copertura assicurativa consentirebbe di liberare risorse da investire e per chi è già investito di non essere costretto a liquidare prematuramente un investimento.

Se non ora, quando? Se non i consulenti finanziari, chi?     

Nicola Ronchetti