Bluerating | Agosto 2025
Per l’89% dei consulenti finanziari i loro figli devono essere liberi di scegliere la propria strada, anche se il 66% di costoro gradirebbe vederli al loro fianco per garantire continuità alla propria attività, dato che arriva al 75% per i professionisti con portafogli superiori alla media.
Meno del 10% dei consulenti finanziari con figli in età lavorativa li ha coinvolti nella propria attività.
Nella trasmissione familiare del lavoro di consulente finanziario ai propri figli ci sono cinque fattori che possono influenzare la scelta di seguire le orme dei genitori.
Il primo fattore è il successo dell’attività dei genitori: la consulenza finanziaria può essere infatti una professione redditizia, il che potrebbe attrarre i figli e le figlie dei consulenti che ne vedono i benefici materiali.
Il successo dell’attività del genitore può però generare due effetti contrapposti.
Il primo è l’effetto emulativo, per il quale il figlio o la figlia si impegnano per uguagliare o superare i propri genitori in pregi e meriti, cercando di imitare le loro opere, le loro imprese e la loro capacità.
Il secondo effetto, di segno diametralmente opposto, è quello dell’affrancamento, ovvero del desiderio di rendersi indipendenti dal successo dell’attività paterna o materna per trovare una propria dimensione.
Tutto dipende dunque dalla personalità e dal carattere del figlio o della figlia.
Il secondo fattore è legato all’interesse per l’attività dei genitori: i figli possono essere influenzati dall’esempio positivo dei genitori, dalle conversazioni in famiglia e dall’esposizione al mondo finanziario.
Un consulente finanziario di successo può vantare una vasta rete di contatti che potrebbe essere un’opportunità per iniziare la propria esperienza lavorativa con uno stage o un tirocinio in una delle tante realtà che gravitano intorno al mondo della consulenza finanziaria.
Il terzo fattore che può influenzare la scelta di seguire le orme paterne e materne è connesso al tema della formazione e del percorso di studi.
Tanto maggiore è l’interesse per la professione dei genitori tanto più i figli si sentono coinvolti e convinti nel formarsi adeguatamente, si tratta di una spinta individuale sulla quale il ruolo del genitore può essere solo quello del facilitatore.
Il quarto fattore che determina il successo dei figli dei consulenti finanziari che vogliono intraprendere la professione dei genitori è legato alla capacità di farsi accettare dai clienti.
Come in quasi tutte le professioni il rapporto cliente-consulente finanziario è individuale e personale e questo non garantisce che un cliente possa fidarsi del figlio o della figlia del suo professionista di fiducia.
Il quinto fattore che facilita l’affiancamento del figlio all’attività del genitore è legato al ruolo della mandante, ovverossia alla esistenza di una prassi consolidata ed efficace al suo interno atta ad accogliere i figli dei propri consulenti, garantendo al contempo la continuità dell’attività e un graduale ricambio generazionale.
In ogni caso il miglior dono che un genitore può fare al proprio figlio è lasciare la possibilità di costruirsi la sua vita e coltivare i propri interessi.
La tentazione di influenzare le scelte dei propri figli, favorendo la continuità familiare della propria attività è forte, ma la felicità più grande per un genitore è vedere i propri figli felici e realizzati nelle loro scelte autonome.
Nicola Ronchetti