RISIKO BANCARIO ADDA PASSA A’ NUTTATA

Advisor | Maggio 2025 

L’attuale risiko bancario cambierà con ogni probabilità lo scenario di riferimento non solo per i clienti, ma anche per i professionisti delle banche coinvolte, in quanto si potrebbero venire a creare realtà più strutturate e differenti da come oggi le conosciamo.

È auspicabile che il nuovo scenario possa offrire nuove opportunità sia per i clienti che per i professionisti, creando o rafforzando le attuali realtà e facendole convergere verso obiettivi e segmenti di clientela più ampi e diversificati.

Per banche, reti di consulenti finanziari e società di gestione del risparmio, l’Italia è certamente un mercato che offre ancora grandi prospettive di crescita, sia sul fronte della conversione della liquidità sui conti correnti che sul fronte della protezione e della previdenza integrativa.

Questo spiega perché dopo anni di immobilismo le banche, anche grazie a un triennio di risultati eccezionali spinti da tassi di interesse positivi, abbiano deciso di alzare la posta attraverso acquisizioni di società prodotto e di offerte pubbliche di acquisto o scambio di altre banche.

Certo è che per arrivare a un mercato stabile e maggiormente consolidato si deve passare attraverso un periodo fortemente turbolento e destabilizzante sia per i clienti che per i professionisti.

Il 71% dei clienti delle banche direttamente o indirettamente coinvolte nell’attuale risiko bancario è preoccupato essenzialmente per quattro motivi.

Il primo in ordine di importanza è il timore per i clienti delle banche di cambiare il proprio referente (81%), che venga chiusa la propria filiale (69%), che si possa incorrere in complicazioni burocratiche (62%) o operative (54%) legate all’integrazione di banche differenti.

Anche i professionisti delle banche coinvolte nell’attuale risiko nutrono per il 76% delle preoccupazioni che a ben vedere sembrano in qualche modo speculari a quelle dei propri clienti.  

Per i bancari il principale timore è quello della riduzione del personale (79%), della chiusura o dell’accorpamento di più filiali (63%), del demansionamento (51%), del cambio di ruolo (39%) e della perdita dei clienti (35%).

Si tratta di timori comprensibili e condivisibili, che è naturale nascano di fronte all’incertezza dell’esito di tutte le operazioni in corso, alcune delle quali sono state annunciate da mesi.

Dall’altro lato le banche non coinvolte nell’attuale risiko potrebbero beneficiare del clima di incertezza che attanaglia i professionisti delle banche sotto offerta di acquisto o di scambio, se non fosse che per molti sembrerebbe auspicabile attendere l’esito di queste offerte ostili o meno che siano, prima di decidere di cambiare casacca.

È quindi fondamentale in questo momento che tutta la prima linea manageriale delle banche coinvolte nell’attuale risiko sappia fare quadrato intorno ai propri professionisti e alle proprie reti, assicurando tutti sul fatto, che qualsiasi sia l’esito delle operazioni in corso, non mancheranno le opportunità.

Opportunità che potranno essere di crescita, di cambiamento e di riposizionamento in un mercato, che è stato forse per troppo tempo uguale a sé stesso e non sempre in grado di cogliere gli stimoli esterni.

Siamo certi che, come diceva il grande Eduardo De Filippo, deve passare la nottata, e che il giorno successivo riserverà soprattutto ai migliori e ai più impavidi professionisti, giornate di sole raggiante.

Nicola Ronchetti