Il mondo bancario

Toglietemi tutto ma non la filiale

Siamo a Milano capitale della finanza italiana, in pieno centro, nella city, a pochi metri dal Credit Suisse, e dalla Bank of China, in via Santa Margherita, il palazzo è imponente, l’ambiente è accogliente, calde luci, opere d’arte moderna, un’iconica poltrona di pelle rossa della Frau, è una delle sedi di Mediolanum, pare che a Roma sia ancora più bella in via Dei Due Macelli.

Sempre a Milano entriamo in uno spazio moderno, predomina il bianco, luce, trasparenza, il logo di FINECO ci fa capire che siamo in una banca, ambiente ovattato, spazi accoglienti.

Potremmo andare avanti citando FIDEURAM, BANCA GENERALI, DEUTSCHE BANK FINANCIAL ADVISOR, IW BANK, CHE BANCA! ALLIANZ BANK, WIDIBA e altre realtà che possono contare su location moderne e al passo con i tempi, ma ci fermiamo qui.

Cosa c’è di strano? Nulla se non fosse che, mentre le banche stanno facendo la rincorsa a chi chiude più filiali, le reti dei Consulenti Finanziari, stanno aprendone sul territorio. Certamente in modo meno compulsivo e bulimico di come facevano le banche qualche anno fa, pagando cifre folli per la conquista del territorio, salvo poi, in modo forse altrettanto impulsivo, chiuderle al grido di “tanto i clienti in filiale non ci vanno più”.

E che dire dei Bancomat? Qualche anno fa c’erano più Bancomat che clienti, oggi sono quasi introvabili (i Bancomat), i latini dicevano in media stat virtus: è possibile che non ci sia una via di mezzo?

Ma non è un problema, si può sempre contare sugli oltre 8.000 Postamat di Poste Italiane e c’è chi giura che presto raddoppieranno.

È vero gli italiani, con un certo ritardo rispetto ai cugini europei si sono resi conto che in banca si può accedere dallo smart phone, senza fare code o inutili attese. Ma quando i nostri connazionali devono sottoscrivere un mutuo, investire il loro denaro, chiedere un prestito, la filiale la cercano eccome.

C’è chi dileggia la filiale bancaria molto spesso a sproposito, forse dimenticando che nei centri con meno di 10.000 abitanti – in Italia oltre il 75% – la filiale è da sempre un luogo di aggregazione e di incontro, al pari dell’ufficio postale e, senza voler essere blasfemi, della chiesa. 

Non a caso Intesa Sanpaolo, la più grande banca italiana, sta cercando – in alcuni casi con successo – di trasformare la filiale bancaria in un luogo piacevole, senza barriere, dove al posto del bancone si trovano salottini e dove, non di rado, quando entri ti chiedono “posso offrirle un caffè?” e d’istinto pensi di essere entrato in un bar, ma poi ti rendi conto che sei in banca.

A ben vedere c’è una apparente contraddizione in tutto ciò: le banche “digitali” stanno cercando di diventare anche “fisiche” e quelle “fisiche” cercano di diventare “digitali” ahi loro con alterne fortune.

Ma cosa ne pensano i Consulenti Finanziari, i Private Banker e i Gestori Bancari di tutto ciò? Ai Consulenti Finanziari da sempre abituati a operare “fuori sede” l’apertura di sedi sul territorio, spesso vere e proprie “flagship store”, piace molto (75%), non solo per accogliere i clienti (34%) ma anche per il valore simbolico, di prestigio e visibilità (66%) che uno spazio fisico, situato in zone centrali e di grande passaggio è in grado di offrire (fonte FINER® CF Explorer 2019).

Anche per i Private Banker la sede ha una certa rilevanza, nella maggior parte dei casi si tratta di un luogo imprescindibile per incontrare i clienti (76%) o i colleghi (69%) con cui si lavora sempre più spesso e volentieri in team (41%) (fonte FINER® Private Banker Explorer 2019).

Anche i Gestori Bancari, quelli cioè dedicati alla clientela affluent (caratterizzata da patrimoni compresi tra i 100mila ed i 500mila), sembrano apprezzare molto la filiale bancaria dove nell’89% dei casi incontrano i clienti, e nel 67% dei casi la ritengono fondamentale per la qualità del proprio lavoro – nel 2018 lo era solo per il 45% di loro – complice anche la forte ottimizzazione – per usare un eufemismo – degli spazi a disposizione (fonte FINER® Bank Manager Explorer 2019).

Insomma se è vero che oggi – soprattutto nelle grandi città – molto più che in passato i clienti sono abituati ad accedere alla banca dallo smart phone o a ricevere il proprio referente per gli investimenti a casa o in ufficio è altrettanto vero che un luogo fisico della banca non solo è necessario ma lo sarà ancor più in futuro.

Pensiamo alla potenza di fuoco di Poste Italiane, il più temuto concorrente delle banche e, forse, tra un po’ anche dei Consulenti Finanziari: con oltre 13.000 “filiali” sul territorio.

Non credete a chi vi dice che la filiale è defunta, certamente il suo ruolo è cambiato come è giusto che sia, ma sta tornando a nuova vita e giocherà un ruolo determinante come luogo di incontro tra domanda e offerta affiancando le piattaforme digitali, ospitando i migliori consulenti finanziari e accogliendo i clienti più esigenti.