CONSULENZA FINANZIARIA PER MOLTI MA NON PER TUTTI

Bluerating | Novembre 2023  

Sarebbe bellissimo se ogni individuo potesse disporre di un consulente finanziario, che oltre a gestire i suoi risparmi si possa occupare anche delle tematiche inerenti alla protezione e alla ottimizzazione del ricorso al credito, sia a livello familiare che – per gli imprenditori – a livello societario.

Trovare un professionista preparato è difficile, per costruire un rapporto fiduciario ci vogliono anni: i migliori professionisti hanno investito molto sulla loro preparazione e hanno fatto anni di gavetta prima di vedere riconosciuto e apprezzato il loro lavoro.

È molto suggestiva l’ipotesi di consentire l’accesso alla consulenza finanziaria previdenziale e creditizia basata su un professionista a tutti a prescindere dal livello di patrimonializzazione.

Ma di fatto è insostenibile perché non tutti possono remunerare adeguatamente il professionista e, salvo casi individuali e sporadici, è difficile che un professionista non desideri vedere riconosciuto e remunerato il proprio lavoro.

L’esperienza di alcuni paesi anglosassoni, UK in primis, sono illuminanti al riguardo: con l’arrivo della RDR che ha bandito gli incentivi sui prodotti e ha reso evidente che la consulenza andava pagata, centinaia di migliaia di clienti si sono trovati senza il proprio consulente e molti consulenti senza lavoro.

Solo i più capaci tra i professionisti sono stati in grado di veder riconosciuto il proprio lavoro dai clienti più esigenti e in grado di pagare adeguate parcelle.

Ma non tutto è andato perduto per gli altri clienti che non volevano o non potevano pagare una fee di consulenza. Innanzitutto è cresciuta la consapevolezza che occuparsi del proprio denaro richiede tempo e programmazione.

Tempo e programmazione richiesti per qualsiasi altra attività domestica e famigliare, dalla gestione quotidiana della casa, alla pianificazione dello studio dei figli, al pagamento delle utenze, delle tasse al ricorso al credito.

Nessuno è rimasto indietro, semplicemente ogni individuo ha potuto e dovuto scegliere il canale più consono alle proprie esigenze sia in termini di tempo che di denaro.

In UK molti consulenti finanziari che hanno dovuto rinunciare alla consulenza personale dopo l’ingresso delle RDR, soprattutto tra i più giovani, hanno potuto trovare un’alternativa prestando la loro consulenza attraverso piattaforme accessibili ai più.

L’ampliamento dei canali di accesso alle piattaforme e la diffusione massiccia dei device digitali quali gli smartphone ha rivoluzionato le nostre abitudini degli ultimi dieci anni.

Quasi nessuno avrebbe potuto immaginare che società del calibro di Amazon, Netflix e Airbnb avrebbero potuto stravolgere le nostre abitudini, eppure è successo.

Così succederà anche nel mondo della consulenza finanziaria, con una differenza sostanziale, ovverossia con grande probabilità saranno gli attuali player del settore ad aprire nuovi canali e a lanciare nuovi modelli alternativi di consulenza.

Nuovi canali e modelli di servizio che non sostituiranno la consulenza finanziaria basata sul professionista, ma che l’affiancheranno per chi non potrà permettersela.

Questa è la vera democrazia, resa possibile grazie a investimenti privati sostenibili che consentiranno di industrializzare e rendere accessibile a tutti il modello di consulenza base.

Per quella complessa cercasi consulenti di valore.

Nicola Ronchetti