ITALIANI E PREVIDENZA: FORMICHE O CICALE?

Investire | Giugno 2022

Da sempre gli italiani vengono identificati come delle formiche, che passano la loro vita ad accumulare denaro per i periodi di magra e poco avvezzi a godersi la vita come invece fanno le cicale.

Nella favola di Esopo la formica e la cicala sono contrapposte: l’una lavora per accumulare riserve per l’inverno l’altra passa tutta l’estate a godersela su un albero ma quando arriva l’inverno si trova senza una casa e senza cibo.

C’è anche una versione moderna della fiaba che prevede che al primo freddo la cicala saluti la formica e vada a svernare ai Caraibi.

Al di là delle fiabe quello che ci dice la realtà è che gli italiani sono brevissime formiche ma altrettanto cicale quando si parla di previdenza complementare.

Otto italiani su dieci non hanno affrontato il tema della pensione o meglio delle risorse con cui potranno vivere una volta smesso di lavorare.

Quasi sette italiani su dieci hanno più fiducia della pensione integrativa che in quella pubblica.

Nonostante questo sono ancora in pochi a farsi carico di questo tema, anche perché l’offerta pare piuttosto latitante. Solo un italiano su tre ha affrontato il tema con il proprio professionista.

Fondi pensione e Piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (PIP) crescono ma in modo non così significativo come dovrebbero e questo nonostante i rendimenti più che soddisfacenti registrati a livello di comporto e monitorati sistematicamente dalla Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione.

Il meccanismo che potrebbe indurre i clienti a essere maggiormente sensibilizzati sul tema va certamente innescato dall’offerta e in particolare dai consulenti finanziari, tra i pochi professionisti ad avere una visione olistica non solo del loro singolo cliente ma spesso anche del suo intero nucleo familiare.

Occuparsi del proprio futuro previdenziale richiede lo stesso sforzo di gestire i propri risparmi si deve obbligatoriamente passare da una logica di breve periodo a una logica di lungo o medio lungo periodo.

Da questo ragionamento non vanno esclusi i 30-40enni che dovrebbero essere i più interessati al loro futuro in quanto potranno contare sempre meno sulle risorse pubbliche a causa di un progressivo invecchiamento della popolazione, a un allungamento delle aspettative di vita e un tasso di natalità negativo.

In altri termini sempre meno contribuenti e sempre più utenti.

Eppure basterebbe poco, farsi un giro sul sito dell’INPS inserendo il proprio SPID per acquistare quella consapevolezza che sembra mancare.

La tecnica dello struzzo che mette la testa sotto la terra per non vedere il pericolo è una tecnica che non paga, il compito di fare vedere più in là è una sfida che può cogliere il singolo individuo ma certamente con un professionista che di fronte alla comprensione del problema trovi anche una soluzione.

Riuscire a mantenere lo stesso tenore di vita o addirittura fare fronte a maggiori esigenze, è un obiettivo alla portata di tutti, purché lo si affronti per tempo, e con uno sguardo orientato al futuro.

Per fare vedere lontano è sempre più necessario l’aiuto di un professionista che a sua volta possa contare su una compagnia assicurativa seria e affidabile.

Il combinato disposto di un consulente finanziario con una visione olistica del proprio cliente e del suo nucleo familiare e di un’ottima compagnia è l’unica soluzione per fare alzare lo sguardo ai nostri compatrioti.

L’alternativa è finire come la cicala della favola di Esopo, ma senza la possibilità di andare a svernare ai Caraibi.

Nicola Ronchetti