LA NUOVA FRONTIERA DELLA CONSULENZA FINANZIARIA: IL MULTI FAMILY OFFICE

Investire | Aprile 2021

Il perimetro del private banking e del wealth si sta ulteriormente ampliando, la novità è che oggi la parola multi family office è entrata nel lessico dei consulenti finanziari.

Da tempo assistiamo a una democratizzazione e scalabilità dei servizi di wealth management e del private banking, una volta riservati a pochi eletti, grazie alla spinta propulsiva delle reti dei consulenti finanziari e dei private banker.

Club deal, investimenti illiquidi, finanziamenti Lombard, consulenza fiscale e successoria, corporate e investment banking, private insurance sono oggi servizi che quasi tutte le reti, chi più chi meno, offrono ai propri clienti.

Il settore della consulenza finanziaria che, tra l’altro, sta vivendo un nuovo rinascimento è in eterna evoluzione e oggi sembra puntare anche ai servizi tipici dei family office. Ma di cosa si tratta?

Ad oggi, la letteratura finanziaria internazionale non presenta un’unica definizione di “Family Office”, ne esistono infatti diverse tipologie che si differenziano in base ai servizi offerti e al tipo di veicolo impiegato. 

La caratteristica che accomuna tutti i family office è l’offerta di “soluzioni integrate” per la gestione del patrimonio complessivo della famiglia che include quindi sia gli asset finanziari liquidi sia quelli illiquidi (es. quote societarie, immobili, collezioni d’arte, immobili ecc.).

I multi family office replicano lo stesso concetto del FO allargato però a più famiglie, con due differenze legate alle economia di scala derivanti dal lavorare per più soggetti: 1) applicano mediamente commissioni più contenute rispetto ai family office (sempre comunque nell’ordine dei +20 punti base); 2) il patrimonio medio delle singole famiglie che si avvalgono dei servizi dei Multi Family Office è inferiore rispetto a quello della singola famiglia seguita dal family office, mentre il patrimonio è quasi sempre maggiore. 

In ogni caso parliamo di famiglie con patrimoni superiori ai 20 milioni di Euro, quindi a tutti gli effetti UHNWI. 

Ad oggi in Italia operano circa 140 family office, che impiegano circa 600 addetti e gestiscono asset under advisory superiori agli 80 miliardi di euro, per poco meno di 30 mila clienti.

Non si tratta in realtà di servizi particolarmente innovativi: prima della nascita del family office in Italia erano commercialisti, avvocati e notai a svolgere questa funzione.

Il bello di funzione è che, rispetto alle banche, bypassate o usate in modo strumentale, i FO o i MFO presidiano la “ciccia” ovverossia la parte a maggior margine della gestione dei patrimoni, caratterizzata da zero assorbimento di capitale e 100% consulenza.

I costi fissi sono essenzialmente legati ai professionisti, spesso provenienti dall’asset management e dal corporate & investment delle banche, i costi di struttura sono insignificanti rispetto a queste e quindi la rapidità di azione e la flessibilità e caratterizzano positivamente la loro funzione.

Alle reti più accorte tutto ciò non è sfuggito e alcune stanno puntando su questo tipo di servizio: c’è da scommettere che se faranno quello che hanno fatto nel private banking ne vedremo delle belle.

Nicola Ronchetti