Strategie vincenti

L’importanza di giocare in anticipo

Nella vita come nel lavoro ci sono persone e aziende che affrontano le sfide di petto, spesso anticipandole, e altre che preferiscono rimandare il momento del confronto, che spesso coincide con il “redde rationem”, facendo melina ovvero in gergo calcistico “cercando di trattenere la palla, a scopo ostruzionistico, al limite dei modi consentiti dal regolamento”.

Così capita di osservare che ci siamo banche e reti di consulenti finanziari caratterizzate dall’adozione dell’una o dell’altra strategia e spesso anche un mix delle due a seconda delle opportunità.

Queste differenti strategie si sono viste e si stanno vedendo molto chiaramente analizzando come le diverse banche e reti approcciano il tema dei rendiconti MiFID 2 ex-post.

Ci sono realtà, virtuose, che da tempo, e ancor prima dell’avvento di MiFID 2, comunicano in modo trasparente le operazioni “in conflitto di interessi” prima che il cliente sottoscriva il contratto, magari specificando – ad esempio – all’atto di una sottoscrizione di una gestione separata che a fronte di un rendimento netto del 2,5% a favore del cliente la banca “guadagna” un ulteriore 1,4%. 

A quel punto il cliente può decidere in tutta libertà – magari avendo di fronte una evoluta piattaforma di home banking – se cliccare “sottoscrivi” o “annulla” e andare a cercarsi lo stesso prodotto ad un costo minore.

Il caso suddetto – parlando di consulenza finanziaria – non è forse dei più adatti, sappiamo benissimo che la scelta del CF che fa per noi non è così semplice come cliccare un tasto, ma è certamente esemplificativo di chi ha fatto della trasparenza un cavallo di battaglia, pur senza rinunciare al suo giusto guadagno.

Affrontare le sfide significa anche seguire sempre tre regole d’oro, tanto banali quanto poco applicate nella realtà, come ci ha dichiarato uno dei top manager più illuminati dell’industria della consulenza finanziaria: 1) aumentare la qualità del servizio, percepita dai clienti e – aggiungiamo noi – anche dai CF; 2) implementare l’efficienza operativa, cioè fare meglio spendendo meno; 3) aumentare la produttività grazie all’uso intelligente della tecnologia.

Semplice come bere un bicchiere d’acqua ma difficilissimo da realizzare nei fatti. Per farlo ci vuole un’organizzazione che funzioni, un leader che la sappia guidare, una governance chiara, il coinvolgimento di tutti gli stakeholder (top management, dirigenti, dipendenti, agenti/consulenti, azionisti, fornitori) e una continua messa a punto del motore, accompagnata da un aggiornamento periodico della centralina elettronica della “macchina”.

La seconda strategia quella cioè di chi preferisce fare melina e non affrontare le sfide, si basa – più o meno inconsciamente – su un modello che fa della resilienza il suo guscio a protezione dello status quo, e della “comfort zone” l’ambito in cui operare, molto spesso sfruttando le moltissime asimmetrie informative tra domanda ed offerta, e che cerca di sfruttare e di spremere le opportunità fino all’ultima goccia, senza anticipare il cambiamento, anzi molto spesso subendolo (pensiamo a Kodak e a Nokia).

Sempre parlando dei rendiconti MiFID 2 ex-post ci sono realtà che puntano alla valorizzazione del proprio lavoro e delle competenze acquisite, ad esempio inserendo nei rendiconti anche il profilo, il CV e l’esperienza del CF e della società, altre – per fortuna poche – che sembrano concentrarsi solo su come rendere complessa e indecifrabile la lettura dei rendiconti (ad esempio usando le lettere anziché i numeri per evidenziare i costi, usando caratteri in corpo 3, inviando i rendiconti via e-mail a clienti poco digitalizzati, o un’infinità di rendiconti tanti quanti sono le tipologie di investimento e non una sintesi complessiva, che fornirebbe un quadro sintetico).

Certamente la storia ci insegna che il mercato è il vero giudice e se ciò non bastasse la vita ci ha fatto comprendere che quasi mai esiste una verità assoluta, quindi ci sarà spazio per tutti, per i più e per i meno virtuosi. 

Ma da clienti di banche, da utenti di servizi, da padri e madri di famiglia, siamo certi che alla lunga a pagare saranno sempre più la trasparenza e lo sguardo prospettico di manager illuminati che hanno obiettivi sostenibili e li perseguono con coerenza e – a volte – spirito di sacrificio avendo un orizzonte temporale di medio lungo termine.

A coloro i quali sono invece affetti da miopia e ragionano solo pensando alla trimestrale, ricordiamo una frase di Emil Zátopek unico uomo al mondo a vincere alle Olimpiadi tre ori (Helsinki 1952), nei 5.000 metri, nei 10.000 metri e nei 42.195 metri della maratona: “se vuoi correre un miglio, corri un miglio. Se vuoi vivere un’altra vita, corri una maratona”.

Nicola Ronchetti