PRIVATE BANKING LA REPUTAZIONE È ON LINE

AP Private | Luglio Agosto 2021

Nel 2003 incontrai il responsabile per l’Italia di una piccola ma blasonata banca private svizzera e mentre cercavo di argomentare quanto fosse importante misurare la conoscenza e l’immagine di una banca e quindi investire in comunicazione, lui mi rispose altezzoso: “sa che noi pur di non apparire sui media saremmo anche disposti a pagare, per noi la discrezione è tutto”.

Era uno dei primi incontri che facevo con i top manager delle banche private e per fortuna non tutti la pensavano come il signore in questione.

Un altro ricordo risale al 1996, da sempre appassionato di finanza, allora vedevo in Vincenzo Maranghi e Enrico Cuccia i miei idoli e in Mediobanca il sancta sanctorum della finanza milanese.

Sfidando l’incredulità e lo scetticismo dei miei colleghi mandai una lettera chiedendo un incontro per valutare l’interesse della banca a realizzare una ricerca di mercato per valutare la sua immagine presso un campione di clienti.

Ricordo ancora l’emozione di quando ricevetti la risposta di Mediobanca. Era una lettera in la busta gialla, la carta era filigranata con l’immagine della banca.

A scriverla era l’allora Direttore Centrale Maurizio Romiti, che in due righe impeccabili mi diceva che Mediobanca non era solita fare ricerche di mercato ma che, con grande cortesia, qualora si fosse presentata l’occasione mi avrebbero contattato.

Credo di aver tenuto quella lettera, scritta a macchina e firmata in calce, per anni come un oracolo.

Venendo ai giorni nostri, il signore della banca svizzera è stato sostituito da una nuova responsabile per l’Italia forse più al passo con i tempi, usa LinkedIn e scrive post di un certo interesse, il brand della sua banca è noto ai clienti HNWI potenziali ed è diventato un’icona.

Quanto a Mediobanca, si è aperta al mondo, realizza webinar e partecipa al Salone del Risparmio, ha in cabina di regia una top manager che insegna comunicazione alla LUISS (Lorenza Pigozzi Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne) cose impensabili in passato.

Il mondo del private banking ha subito una rivoluzione copernicana negli ultimi anni. I social network hanno cambiato i paradigmi della comunicazione, tutto è divenuto più fluido e accessibile.

Il 74% dei millennial appartenenti al segmento private e HNWI (patrimonio finanziario di almeno cinque milioni) prima di scegliere di affidarsi a un private banker lo “googlano” e per valutare la reputazione della banca o di un professionista, vanno su LinkedIn (69%), Facebook (56%) e Instagram (14%) allo scopo di raccogliere quante più informazioni possibili.  

Insomma i tempi sono cambiati e sono veramente in pochi e, probabilmente in via di estinzione, gli ultimi dinosauri che non considerano i social network e la comunicazione on line come uno, certamente non l’unico, dei molti canali di comunicazione a disposizione.

Mi piace pensare che se Enrico Cuccia anziché nel 1907 fosse nato qualche anno dopo oggi sarebbe un influencer di LinkedIn al pari di Larry Fink (BlackRock) e Jamie Dimon (JP Morgan).

Nicola Ronchetti