PROTEZIONE E PREVIDENZA SE NON ORA QUANDO?

Insurance Daily | Dicembre 2023

Alfred Sauvy compianto economista e sociologo francese usava la metafora dell’orologio per spiegare la politica, rappresentata dalla lancetta dei secondi, l’economia da quella dei minuti, la demografia e l’ambiente dalla lancetta delle ore, ovviamente la più lenta, ma ugualmente inesorabile.

A ricordarci la metafora di Sauvy, famoso per il suo saggio “L’economia diabolica“, scritto nel 1977 e rivelatosi straordinariamente profetico, è stato Andrea Sironi, Presidente della Bocconi e di Generali, intervenuto al Forum AIPB (Associazione Italiana del Private Banking).

Il combinato disposto dell’invecchiamento della popolazione, di un tasso di natalità e di una percentuale di laureati tra i più bassi in EU, spesso pure costretti a espatriare, fanno dell’Italia un paese seduto letteralmente su una bomba a orologeria.

La situazione è ancora più critica quando parliamo di protezione e previdenza: a) in Italia il 53% della ricchezza delle famiglie (pari a 10.900 miliardi di Euro) è costituita da immobili; b) l’aspettativa di vita si allunga fortunatamente di anno in anno, ma il sistema previdenziale pubblico è al collasso; c) gli eventi catastrofali causati dai cambiamenti climatici sono aumentati del 52%.

A fronte di questi fenomeni tristemente ineludibili la media dei premi pagati per polizze assicurative (escluso auto) in Italia è di € 300, in Francia di € 912, in Germania di € 1.131, in Olanda € 3.434 (dati ANIA presentati da Andrea Ragaini Presidente di AIPB e VDG di Banca Generali).

Per giustificare questi fenomeni ci si nasconde dietro la foglia di fico della scarsa educazione finanziaria degli italiani che li induce a tenere liquidità sui conti correnti in caso di emergenza invece che sottoscrivere polizze danni o vita o attivare forme di previdenza complementare.

Ma in un mercato guidato dall’offerta, cosa fanno i principali player del settore? La maggior parte delle compagnie assicurative e delle banche, per fortuna non tutte, paiono come le belle addormentate nel bosco.

Il 2023 si chiuderà infatti come il peggiore degli ultimi venti anni per il settore vita, con la raccolta netta che per la prima volta potrebbe essere negativa, passando dai circa +15 miliardi a -15 miliardi di Euro.

A determinare questo risultato hanno concorso sia l’anomalo incremento dei riscatti dei prodotti vita registrato nel 2023 causato anche dall’affaire Eurovita, sia la riduzione della raccolta premi, di cui a settembre 2023 soffrivano in particolare le reti di consulenti finanziari (-22% la riduzione di raccolta tra settembre 21 e settembre 23, rispetto a -10% del canale agenziale e -4% degli sportelli bancari e postali).

Nel business assicurativo a fare la differenza sono la conoscenza e l’esperienza che i consulenti finanziari hanno di prodotti con un livello di complessità mediamente elevata. Da qui l’importanza di investire su competenze dei professionisti e su strumenti di consulenza assicurativa per sfruttare le enormi opportunità di sviluppo della bancassurance vita e danni che il nostro Paese offre, come sottolineato da Maurizio Primanni CEO di Excellence Consulting.

Pare dunque ineludibile investire in formazione dei professionisti e in attività di comunicazione e sensibilizzazione al grande pubblico.

Considerato che le lancette dell’orologio scorrono inesorabili, sorge spontanea una domanda: se non ora quando?

Nicola Ronchetti