WEALTH MANAGEMENT E REAL ESTATE

We Wealth | Settembre 2021

Esiste un legame ancestrale tra gli italiani e gli immobili. Il 92,7% delle unità residenziali presenti in Italia è di privati, l’80% degli italiani vive in una casa di proprietà.

Non stupisce quindi che se ci focalizziamo sul segmento più patrimonializzato degli italiani, i cosiddetti clienti HNWI delle banche, ovvero coloro i quali hanno consistenze finanziarie superiori al milione di Euro per arrivare a diverse centinaia, la concentrazione di immobili aumenta esponenzialmente.

Tra l’altro questo segmento della popolazione in Italia ha significativamente beneficiato degli investimenti immobiliari. 

Qualche dato. Se a livello mondiale nel 2020 la popolazione globale degli HNWI è cresciuta del 6,3%, superando la soglia dei 20 milioni, in Italia i paperoni sono poco sopra i 300 mila individui, cresciuti però del 9,2% rispetto al 2019.

Guardando invece al patrimonio degli HNWI, nel mondo è cresciuto del 7,6% nel 2020, raggiungendo quasi gli 80mila miliardi di dollari mentre in Italia ha raggiunto i 593 miliardi (+2,3%).

Nel mondo la crescita è stata sostenuta soprattutto dall’aumento dei mercati azionari e dagli stimoli governativi, il Nord America ha superato l’Asia-Pacifico ed è diventato il leader sia per numero sia per ricchezza totale.

In Italia il fattore più determinante non è stato tanto l’andamento positivo dei listini (anzi la capitalizzazione di mercato di Piazza Affari è diminuita del 6.4%) quanto il boom dell’immobiliare trainato durante il Covid dal desiderio di vivere in abitazioni più grandi e con un aumento dei valori in media del 5,2%.

C’è un altro dato interessante che riguarda l’immobiliare. Si tratta dei club deal, vere e proprie associazioni formate da investitori individuali (in genere molto ricchi e selezionati) che uniscono le proprie forze (economiche e non solo) per acquistare palazzi storici di rilevante valore situati in zone iper centrali.

Il più degno di nota è stato quello effettuato da Mediobanca a fine 2020, che agendo per conto di un club-deal di investitori professionali promosso da Mediobanca Private Banking, ha acquisito un intero isolato sito in via Cordusio 1-2 / via Armorari 14 da Kryalos SGR, per un corrispettivo complessivo di circa 250 milioni di Euro.

Cordusio è un edificio iconico progettato da Luigi Broggi, caratterizzato da una superficie di circa quattordicimila metri quadrati situato nel cuore di Milano.

L’Asset, totalmente ristrutturato nel 2015-2018, ospita l’headquarter di JP Morgan, Starbucks Reserve Roastery, il flagship store della catena di coffee shop, oltre agli uffici di Natwest e Kryalos SGR.

L’operazione ha rappresentato il terzo club-deal in un asset esclusivi e dalla forte redditività nel Real Estate milanese, dopo Santa Margherita 12 e Turati 12.

L’obiettivo è di ottenere un rendimento da dividendo medio di circa 3.2%, in uno scenario macroeconomico di bassi interessi, tramite l’investimento in una asset class altrimenti difficilmente accessibile.

Insomma anche gli HNWI non resistono al fascino dell’immobile, solo che rispetto alla popolazione meno patrimonializzata puntano su immobili di prestigio in zone esclusive delle più belle capitali mondiali.

Come quasi in tutti i mercati illiquidi, spesso chi più spende più guadagna e meno rischia soprattutto se ben consigliato.

È infatti molto più rischioso in termini di ritorno dell’investimento acquistare una villetta a schiera nell’hinterland di una grande città per centocinquantamila Euro dove quasi certamente ne verranno costruite decine di altre che ne faranno crollare il valore, che acquistare un immobile unico pagandolo decine di milioni.

I più capaci private banker che riescono a consigliare e a supportare i propri clienti in operazioni immobiliari di successo hanno la certezza di conquistare il cuore dei loro clienti italiani da sempre innamorati del mattone.

Nicola Ronchetti